P come Passion



In questo libro Mitchel Resnick individua 4 P, cioè quattro principi che fungono da guida nella promozione dello sviluppo del pensiero creativo: projects, passion, peers, play. Tra queste 4 P quella che mi ha colpito di più è la passione.
A tal proposito, Mitchel Resnick scrive:

«quando le persone lavorano a progetti che per loro sono importanti, sono disposte a lavorare più sodo e più a lungo»

Con queste parole egli mette in luce quanto è importante valorizzare l’interesse dei bambini: se gli alunni lavorano sulle loro passioni, sono più motivati a imparare e a mettersi in gioco, più incoraggiati a scoprire e si ricorderanno meglio quello che giungono a conoscere. Nel libro si evidenzia anche come in queste circostanze non  servono «gramification» esterne per motivare gli alunni:

«Eravamo convinti che, se avessimo fornito delle opportunità di lavorare a progetti per loro veramente importanti, i ragazzi avrebbero avuto una voglia matta di venire alla Clubhouse, con o senza pizza»

I bambini, perciò, non hanno bisogno di premi o punizioni per essere incoraggiati a fare, ma sono loro stessi che per propria volontà si impegnano nelle attività. La passione per ciò che si fa fortifica la motivazione intrinseca dei bambini.

All’interno di ambienti di apprendimento è importante, perciò, costruire situazioni in cui si dà voce agli interessi dei bambini e per fare ciò, oltre che avere «pavimenti bassi» e «soffitti alti», è importante avere «pareti ampie»: offrire, cioè, un’ampia varietà di possibilità e una molteplicità di percorsi affinché i bambini possano lavorare a progetti significativi per loro sul piano personale.

La scelta di individuare la passione come uno dei quattro pilastri importanti per lo sviluppo del pensiero creativo mi ha colpito moltissimo. In questi ultimi anni ho riflettuto molto sulla mia esperienza scolastica in veste di studentessa e sugli esempi di insegnanti che ho avuto e ho capito come l’interesse per una materia o per una tematica sia un gran fattore motivazionale che ci spinge a impegnarci, incuriosirci e ad approfondire un argomento. Per questo condivido moltissimo il pensiero di Mitchel Resnick, ma devo ammettere che non mi aspettavo che egli dedicasse alla passione un ruolo così importante.

L’insegnante, perciò, si deve interrogare sui soggetti che si trova di fronte cercando di scoprirne interessi e passioni. Inoltre, credo una delle sfide del docente sia quella di trovare le modalità e le strategie giuste affinché i bambini si appassionano a ciò che li viene proposto in classe ed agiscano con curiosità ed entusiasmo.


È vero che in questo post ho voluto approfondire separatamente una sola delle 4 P, ma leggendo il libro mi sono resa conto di come questi principi si intrecciano e supportano a vicenda: un progetto si costruisce sulla base della passione e man mano che si procede nel lavoro la passione viene rafforzata dalla soddisfazione; si è disposti a lavorare bene con i pari quando si condivide con essi una passione e i pari stessi fungono da spinta motivazionale in questo lavoro; il gioco nasce e prosegue solo se i giocatori sono coinvolti e appassionati, ma al tempo stesso man mano che si procede il gioco alimenta la passione e l’interesse per ciò che si sta facendo.


Francesca Pedrotti

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